Chiesa di Santa Rosa - XIX sec.

L’attuale chiesa venne costruita nel 1850, in rifacimento di un edificio precedente risalente al 1632, ed è annessa al Convento delle Clarisse. La prima costruzione sacra in quest’area risale al XIII secolo ed era conosciuta col nome di Santa Maria. Quando nel 1258 papa Alessandro IV vi fece traslare il corpo di Santa Rosa, anche la chiesa venne intitolata alla santa. Distrutta verso la metà del XIV secolo, venne poi nuovamente ricostruita ed abbellita da affreschi di Benozzo Gozzoli nella metà del XV secolo. Nel 1632 la chiesa venne ristrutturata e gli affreschi andarono perduti, ne rimangono solo delle copie ad acquerello del pittore Francesco Sabatini  conservate nel Museo civico della città. A metà dell’Ottocento la chiesa fu ricostruita in stile neoclassico e nel 1913 venne aggiunta una cupola, rivestita di maioliche, progettata dell’architetto Arnaldo Foschini. La chiesa, l’annesso monastero e la vicina casa dove sarebbe nata Santa Rosa rappresentano un grande centro di spiritualità per tutta la città di Viterbo, che onora la sua patrona, morta neanche ventenne nel 1251. La santa era nata da una famiglia povera e già da bambina aveva espresso il desiderio di consacrarsi all’ordine francescano, predicando la pace e la fedeltà alla Chiesa, proprio quando Viterbo si era data spontaneamente all’imperatore Federico II, acerrimo nemico del papa. Per questo motivo Rosa fu esiliata e poté tornare in città solo dopo la morte di Federico, da lei presagita e avvenuta nel 1250. Ogni anno, il 3 settembre, la santa viene celebrata con il tradizionale trasporto della macchina di Santa Rosa. Si tratta di una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, alta circa trenta metri e pesante cinquanta quintali che un centinaio di uomini, in abiti tradizionali, trasportano per un percorso di circa un chilometro per gli stretti vicoli  del borgo. Indirizzo: Via San Pellegrino, 60 01100 - Viterbo