Pulo di Molfetta

Il Pulo di Molfetta è una dolina, situata a circa due chilometri dalla città e formatasi in seguito al crollo di cavità calcaree per l’azione erosiva dell’acqua piovana. Il sito, caratterizzato da pareti ricche di grotte, è considerato di elevata importanza da un punto di vista storico–archeologico, a partire innanzitutto dai reperti di una comunità del Neolitico, valutati come una scoperta fondamentale a livello europeo. Nella zona fu realizzato nel ‘500 un monastero di frati cappuccini, mentre nel XVIII secolo il Pulo fu al centro dell’attenzione per le pareti ricche di nitrato, costituente della polvere da sparo, e divenne meta di numerosi viaggiatori provenienti da tutta Europa durante il Grand Tour. Compresa l’importanza culturale del sito, interessante comunque anche da un punto di vista naturalistico–botanico, tra la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo sono state effettuate numerose campagne di scavi. Il Pulo era chiuso dal 1980 per i gravi danni subito in seguito al terremoto dell’Irpinia, e nel 1995 sono iniziati i lavori di sistemazione e recupero del sito. Attualmente è sotto la gestione della Provincia di Bari.