Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore - sec. XVIII

La Chiesa Madre fu edificata al di fuori delle mura di Gioia del Colle alla fine del XI secolo da Riccardo Siniscalco ed intitolata a S. Pietro. Le funzioni religiose venivano officiate in latino in contrapposizione alla liturgia greca della chiesa di Santa Sofia (l’attuale S. Andrea). Nel 1764 la Chiesa fu abbattuta con tutti i suoi monumenti in seguito ad una sommossa capeggiata da Giannantonio Monte, contro i simboli del potere baronale. Fu, però, subito ricostruita così come si presenta oggi dall’architetto Pasquale Margolfo. Si salvarono dalla distruzione un antico sarcofago poi adibito a lavabo (in sagrestia), due leoni a mezzo rilievo (ai lati della porta di ingresso) ed un Ecce Homo scolpito nel XV secolo da Giovanni De Rocha, oggi murato alla sinistra del terzo altare di destra. All’interno della Chiesa Madre è possibile ammirare anche la Madonna col Bambino di Stefano da Putignano, posta nell’edicola esterna a destra dell’ingresso. Anche se da secoli la chiesa è intitolata a Santa Maria Maggiore, vi si tiene soprattutto il culto cittadino di San Filippo Neri, a cui si attribuiscono miracoli avvenuti durante i terremoti e le carestie dei secoli passati. Indirizzo: Via Mastrandrea, Gioia del Colle (BA)