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Panorama di Scilla

Dalla costa di Scilla si trovano ottimi punti d'osservazione sul mare dello Stretto di Messina, un luogo ricco di suggestione e di fascino, ma anche di pericolo per i navigatori dovuti alle correnti  forti e in contrasto tra loro che a volte creano dei vortici. Queste caratteristiche hanno contribuito significativamente a creare i tanti miti ad esso connesso. Scilla (colei che dilania) è la protagonista del mito più famoso insieme alla prospiciente Cariddi (colei che risucchia). Questi due vortici famosi derivano dall'urto delle acque contro Punta Peloro e Punta Torre Cavallo e nel mito vengono personificate da due ninfe trasformate in mostri dall'ira degli dei. Secondo la descrizione che ne fa Omero nell'Odissea, Cariddi è un mostro marino che ingoia e rigetta tre volte al giorno l'acqua del mare, creando dei giganteschi vortici, mentre Scilla è un mostro a sei teste che dalla costa attenta alla vita dei naviganti cercando di ghermire i marinai.



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