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Ponte Sisto - 211 d.C.

L’origine di Ponte Sisto risale al 211 d.C. quando l’imperatore Marco Aurelio volle unire la Città di Roma a Trastevere, chiamandolo Ponte Aurelio. Quando fu completamente distrutto da una piena del fiume Tevere nel 791 d. C. rimase il “ponte rotto” per quasi sette secoli, fino a quando papa Sisto IV lo fece costruire sui ruderi del precedente, dall’architetto Francesco della Rovere, in occasione del Giubileo del 1475. La caratteristica architettonica del ponte è il grande foro perfettamente circolare, realizzato sul pilone centrale per consentire il deflusso delle acque durante le piene. Questa apertura, ribattezzata dai romani “l’occhialone”, è sempre stata presa come riferimento per l’allarme alluvione che scatta nel momento in cui le acque del fiume in piena iniziano a defluire attraverso di essa. Il ponte ha subito diversi interventi di restauro, con l’ultimo, realizzato per il Giubileo del 2000, Ponte Sisto è stato liberato dalle sovrastrutture in ferro e ghisa, operate nel 1877, recuperando finalmente il suo aspetto originario. Con una struttura in muratura di tufo rivestita esternamente in travertino, oggi il ponte è lungo 108 m e largo 11.



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